Puntare sulla disponibilità dei materiali per garantire continuità e puntualità: nei prossimi mesi sarà questa la carta vincente in mano alle aziende produttrici più ancora che la competizione sul prezzo.
Anche se le recenti vicende, dalla pandemia al conflitto ucraino, possono spingere alla tentazione di adottare una politica attendista sperando in un – a mio avviso remoto – ribasso nel costo dell’acciaio, ritengo che approvvigionarsi del materiale disponibile secondo necessità sia la scelta più lungimirante. Poter continuare a soddisfare le esigenze dei clienti anche in un momento obiettivamente poco favorevole e fornire un servizio puntuale e di qualità è a nostro parere la via più sicura per non solo mantenere, ma anche rendere ancor più salda e affidabile la propria presenza sul mercato.
Certo, che non sia un periodo facile è sotto gli occhi di tutti, inutile nasconderlo: negli ultimi dodici mesi il costo dell’energia è aumentato di oltre il 300% rispetto al prezzo medio registrato tra il 2015 e il 2019 (20 euro/MWh). Ancora peggio ha fatto il gas, che ha visto un aumento del 1500% (300 euro/MWh). Gli effetti della crisi energetica negli ultimi giorni si sono fatti quanto mai pressanti, portando i costi a crescere vertiginosamente, con una previsione del PUN oltre i 700 euro/MWh a fine 2022.
Una situazione che si ripercuote negativamente sulla competitività delle aziende italiane anche rispetto alle concorrenti europee che, di contro, hanno subito sì gli effetti della crisi energetica, ma non in modo così accentuato: il che è in effetti curioso, dal momento che l’Europa dovrebbe muoversi sotto un’unica bandiera. Anche per la nostra azienda, questo significa ad oggi – date le pesanti incognite sull’andamento futuro – non poter fare progetti a medio-lungo termine con i clienti e soprattutto significa non poter consentire deroghe alle rigide misure commerciali intraprese.
Nonostante questo, ciò su cui puntiamo è continuità negli approvvigionamenti, continuità nelle forniture, continuità nella qualità: questa è per la Mauri non solo l’unica strategia percorribile, ma anche l’unica che potrà dare frutti per il futuro.